10 gen 2025

e chine' ? dov'è?

 


27 dic 2024

Chinè, dove sei ?

Un omicidio, un tentato omicidio, associazione a delinquere con reati vari
Dirigenti conniventi ... 

e Chinè dov'è ?? 


Le inchieste sugli ultrà a Milano, il verbale dell'ex capo della Curva INTER: «Marotta bloccò la denuncia». La replica: «Non è vero»

milano.corriere.it

di Luigi Ferrarella

L’ex capo della curva parla dei delitti di Boiocchi e Bellocco e degli affari sui ticket. Il pressing sulla dirigenza dell'Inter per i biglietti in trasferta

Le inchieste sugli ultrà a Milano, il verbale di Beretta: «Marotta bloccò la denuncia». Lui replica: «Non è vero»

Andrea Beretta, ex capo ultrà dell’Inter. Accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco, è anche indagato per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Ha deciso di pentirsi

«Intendo collaborare e raccontare tutti i fatti da quando ho preso il comando di Curva Nord, il merchandising, i vari ticketing Milan e Inter, i parcheggi, i baracchini del food, queste cose qua...». È il 22 novembre 2024 e in carcere Andrea Beretta, il 49enne capo ultrà dell’Inter arrestato il 4 settembre per l’assassinio del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco, inizia la sua nuova vita di collaboratore di giustizia davanti al procuratore aggiunto milanese Alessandra Dolci e ai pm Sara Ombra e Paolo Storari. Le trascrizioni dei primi tre interrogatori registrati, centinaia di pagine spesso omissate sui rapporti con i clan e il delitto nel 2022 dell’altro capo ultrà Vittorio Boiocchi, alla vigilia di Natale sono stati depositati (in vista del giudizio immediato il 20 febbraio 2025) alle difese dei 18 arrestati il 30 settembre per la lucrosa gestione della curva. E fuori dagli omissis affiorano passaggi sulla dirigenza Inter.

«Marotta mi ha salvato una volta», asserisce ad esempio sull’a.d. e presidente. Per un Juve-Inter Beretta fatica a trovare biglietti, apprende che ai rossoneri a Torino era andata meglio perché nei due club i dirigenti addetti ai rapporti con la tifoseria (Slo-Supporter liaison officer) si erano accordati per convogliare su una ricevitoria 2.000 biglietti poi acquistati dagli ultrà, e allora Beretta spinge per lo stesso schema con l’Inter. Ma lo Slo dell’Inter, Massimiliano Silva, si infuria: «Ricevo una chiamata — racconta Beretta — e questo qui comincia a insultarmi (“non me ne fotte un c… di voi, io non passo guai per voi”), nasce una discussione al telefono, io resisto 10 secondi e poi vado giù, “mi hai rotto i co..., vieni qua che ti ammazzo di botte”, solite cose. È degenerata, lui mi chiude il telefono in faccia e va subito alla Digos a dirgli che io lo avevo minacciato al telefono, e la Digos gli dice “ok, noi prendiamo la tua denuncia, però deve essere fatta in carta intestata dalla società”. Allora lui va in società, si mette a scrivere, passa Claudio Sala (dirigente Inter responsabile della sicurezza della prima squadra, ndr) e gli dice “ma cosa stai facendo? Ma lo sa il direttore (Marotta, ndr)? Avvisiamo prima che metti di mezzo la società”. E dopo è passato Marotta e fa (a Silva, ndr): “Guardi, se lei vuole fare la denuncia la fa a nome suo, non con la società”». Pm: «Questo lei come lo sa?». Beretta: «Me l’ha detto Claudio Sala. E quella volta lì (Marotta, ndr) mi ha salvato dal discorso della denuncia».

Marotta, replica però l’Inter al Corriere, non solo non ricorda ma anzi esclude un episodio del genere, a suo avviso in contraddizione con la politica di proteggere i propri collaboratori e invitarli a denunciare alla Digos i tentativi di condizionamento. 

Beretta affronta anche il tema di 160 abbonamenti che la sua associazione «We Are Milano» comprava dall’Inter con regolari documenti di altrettanti tifosi intestatari, ma che poi gli ultrà si facevano consegnare e a ogni partita vendevano («con un ricarico che dipende dalla partita, magari 5 euro se c’è il Lecce o 50 la Juve») a persone tutte diverse, che alla vigilia si facevano mettere in una lista di richiedenti compilata dagli ultrà. Il che apre un problema di sicurezza dello stadio, se non si sa chi davvero entra: «In sostanza potrebbe essere chiunque — domanda il pm —, l’Inter non controlla?». «Siamo sempre là, dottore, quando sei sul campo di battaglia... C’è un cancello adibito dove entrano quelli della curva». Pm: «E vai!». Beretta: «Li fanno passare, basta che hai pagato il biglietto. Ogni tanto facevano passare due in un cancello...». Pm: «La società sa che Paolo non va allo stadio ma (con la tessera di Paolo, ndr) ci va Andrea?». «Sì, se lo immagina, sa che lo facciamo per movimentare tutto il vario folklore, le coreografie...». Pm: «Che significa che “se lo immagina”? Perché lei dice di sì?». «Perché uno poi passa al cancello». Pm: «Ma può essere lo stewart che è uno sciocco... Come fa a dire che la società lo sa, e che sa dei ricarichi?». Beretta: «Lo sa il dirigente addetto ai tifosi, lo sa Claudio Sala che faceva parte della curva, sa come funzionano tutti i vari meccanismi».

 

15 nov 2024

DELITTO E CASTIGO ... ALLA SCUOLA ITALIANA !

 

FINO A 1500 EURO A STUDENTE IN SCUOLE PARITARIE - “A partire dall’esercizio finanziario 2025, alle famiglie con reddito Isee non superiore ad euro 40.000,00 è riconosciuto un voucher, spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria, per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante una scuola paritaria primaria, secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado”, si legge.

“L’effettivo ammontare del voucher per ogni studente è calcolato sulla base di scaglioni inversamente proporzionali al reddito Isee e nei limiti di un finanziamento complessivo pari ad euro 65 milioni annui. Nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione e del merito è istituito un fondo dedicato agli interventi del presente comma, pari a 16,25 milioni per l’anno 2025, 65 milioni per l’anno 2026, 65 milioni per l’anno 2027”, si legge ancora nel testo della proposta.

È quanto prevede unemendamento firmato dal deputato di Fratelli d’Italia, Lorenzo Malagola, alla Legge di Bilancio

“Il governo è ben consapevole della importanza di assicurare il diritto dei ragazzi, a prescindere dal reddito, a studiare nelle scuole paritarie”. Lo afferma il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara a proposito dell’emendamento. “Stiamo riflettendo su questo argomento importante e stiamo già lavorando per individuare soluzioni praticabili”, assicura il ministro all’ANSA.

 

E SPENDING REVIEW PER LA SCUOLA PUBBLICA - La spending review tocca anche la scuola, con la riduzione del turn over pari al 25%. A decorrere dall'anno scolastico 2025/2026 la dotazione organica complessiva è ridotta di 5.660 posti dell'organico dell'autonomia; inoltre “si procede alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola”, gli Ata, in modo da conseguire, a decorrere dall'anno scolastico 2025/2026 una riduzione nel numero dei posti pari a 2.174 unità. Le riduzioni del personale docente e Ata possono essere rimodulate nell'ambito dell'organico triennale della scuola, a invarianza finanziaria.

Al momento, il ministro dell’istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non sembra volere commentare questi possibili tagli 

24 ott 2024

Sanità 2024-2027: il grande bluff.

«Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!»

Purgatorio, canto VI, vv. 76-78

Estratto dell'articolo di Paolo Russo per “La Stampa”


Niente piano da 30 mila assunzioni di medici e infermieri, che già proclamano lo sciopero per il 20 novembre. Saltata anche la defiscalizzazione dell'indennità di specificità medica trasformata nel 2025 in una mancetta da 17 euro al mese nelle tasche dei dottori, ancor meno in quelle degli infermieri.

Non c'è traccia nemmeno di stanziamenti per pagare i camici bianchi che fuori orario di lavoro si impegnano a smaltire le liste di attesa, mentre il prossimo anno 61,5 milioni andranno ai privati convenzionati per aumentare l'offerta di prestazioni proprio al fine di accorciare i tempi per visite e accertamenti. Somma che sale a 123 milioni nel 2026.

Ma soprattutto nella manovra ci sono pochi spiccioli in più del miliardo e 200 milioni già stanziato dalla finanziaria dello scorso anno per il 2025. Una somma giudicata insufficiente dalle Regioni a coprire già solo l'inflazione. L'articolo 47 sul rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale, di soldi in più stanzia un miliardo e 302 milioni.

In realtà non ci sarebbero nemmeno quelli perché da quanto trapela dallo stesso ministero della Salute circa un miliardo sarebbe vincolato al rinnovo del contratto 2025-27 dei dipendenti di asl e ospedali. Soldi insomma che non sarebbero utilizzabili per finanziare alcunché di nuovo.

I fondi crescono poi di 5,078 miliardi nel 2026 e di 5,780 l'anno successivo. Ma anche in questo caso non è tutto oro quello che luccica perché nel computo vengono di volta in volta aggiunti soldi in più stanziati gli anni precedenti. Detto altrimenti i 5,780 miliardi in più del 2026 si intendono rispetto al 2024, mentre in raffronto all'anno precedente ci sarebbero i 3,6 miliardi annunciati da Giorgia Meloni il giorno dopo il varo della manovra.



 […]

Ma il pugno allo stomaco arriva dai sindacati dei medici ospedalieri e da quello degli infermieri Nursing (non dall'altra sigla autonoma Nursind), che proclamano lo sciopero nazionale della sanità per il 20 novembre e parlano di «presa in giro» e «giravolte del ministero dell'Economia che vanificano gli sforzi del ministero della Salute». Anche perché, rimarcano, per il 2025 «si parla di risorse per la maggior parte legate a un contratto la cui discussione inizierà tra almeno due anni».

Inoltre dal testo scompare anche l'annunciato aumento del tetto per la farmaceutica da 880 milioni. Tutti soldi che dovranno ripianare per metà le regioni e per l'altra metà le aziende del farmaco, visto che la spesa per pillole e sciroppi è destinata anche quest'anno a sfondare non di poco il tetto prefissato.

[…]

Del miliardo previsto per l'aggiornamento dei Drg, le tariffe con le quali le Regioni rimborsano i ricoveri di ospedali e strutture private convenzionate, ferme da 20 anni, restano appena 77 milioni il prossimo anno, mentre per vedere rispettata la promessa bisognerà attendere il 2026.

Invece della flat tax al 15% sull'indennità di specificità medica, che valeva 250 euro netti mensili in busta paga i camici bianchi si dovranno accontentare di un aumento di 17 euro il prossimo anno che diventeranno 115 nel 2026, mentre per la medesima indennità gli infermieri portano a casa 7 euro il prossimo anno, 80 il successivo.

[…] Alle Regioni che faranno i compiti per smaltire le liste di attesa vanno infine 50 milioni. Mance e mancette che non fermeranno la fuga di medici e infermieri da un lato, pazienti dall'altro, da un Ssn sempre più in carenza d'ossigeno.

21 ott 2024

Coda di paglia ...

Testo integrale dell'email del giudice Marco Patarnello 
sostituto procuratore della Cassazione

"Indubbiamente l'attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni.

Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell'intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto.

In secondo luogo perché la magistratura è molto più divisa e debole rispetto ad allora. E isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto meno dobbiamo provarci. Sull'isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo. Non è accettabile chinare le spalle ora o che qualcuno si ritagli uno spazio politico si danni dell'intera magistratura.

In terzo luogo la compattezza e omogeneità di questa maggioranza è molto maggiore che nel passato e la forza politica che può esprimere è enorme e può davvero mettere in discussione un assetto costituzionale ribaltando principi cardine che consideravamo intangibili. Come corollario di questa condizione politica, anche l'accesso ad un’informazione decente è ancora più difficile dell'era di Berlusconi.

Quindi il pericolo per una magistratura ed una giurisdizione davvero indipendente è altissimo. Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza. Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente. Senza timidezze.


Quindi il pericolo per una magistratura ed una giurisdizione davvero indipendente è altissimo". 

 

 Chi ha la coda di paglia ha sempre paura che ’l fuoco non l’arda (Francesco Serdonati)