7 apr 2011

cronacario (7/apr): addavenì baffone ?

allarmi! all'armi!
quattro senatori hanno presentato un disegno di legge costituzionale che chiede l'abolizione della dodicesima norma transitoria della costituzione che vieta la 'riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista'.

scilipoti neo-fascista ?
e mentre in senato chiedono il ritorno del partito fascista, è stato presentato il manifesto del 'movimento responsabilità nazionale 1' cioè il neo-partito dei responsabili di domenico scilipoti che supportano il governo berlusconi dal 14 dicembre del 2010. manifesto che risulta largamente copiato dal 'manifesto degli intellettuali fascisti' del marzo 1925, scritto da giovanni gentile. eccolo:
1) scilipoti: 'responsabilità nazionale è il movimento recente ed antico dello spirito italiano, internamente connesso alla storia della nazione italiana.
gentile: 'il fascismo è un movimento recente ed antico dello spirito italiano, intimamente connesso alla storia della nazione italiana
2) scilipoti: 'politica morale. una politica che sappia coinvolgere l’individuo a un’idea in cui esso possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà, il suo futuro e ogni suo diritto'
gentile: 'un'idea in cui l'individuo possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà e ogni suo diritto'
3) scilipoti: la responsabilità di patria è 'la riconsacrazione delle tradizioni e degli istituti che sono la costanza della civiltà'
gentile: 'codesta patria è pure riconsacrazione delle tradizioni e degli istituti che sono la costanza della civiltà, nel flusso e nella perennità delle tradizioni'
4) scilipoti: 'responsabilità è concezione austera della vita, non incline al compromesso, ma duro sforzo per esprimere i propri convincimenti facendo sì che alle parole seguano le azioni'
gentile: non si riferiva alla responsabilità ma alla patria che 'è concezione austera della vita (...) duro sforzo di idealizzare la vita ed esprimere i propri convincimenti nella stessa azione o con parole che siano esse stesse azioni'.

manovra a tenaglia.
mentre alla camera c'è bagarre sul processo breve, in commissione giustizia del senato è stato approvato un emendamento presentato da franco mugnai (pdl), che allunga a dismisura i tempi del processo: si vieterebbe di utilizzare le sentenze definitive come prova dei fatti in esse accertati e darebbe alla difesa la possibilità di presentare liste infinite di testimoni, anche superflui, e di far ripetere prove già assunte senza che il giudice possa impedirlo. quindi, mentre alla camera si vota la prescrizione breve, al senato si vuole che i tempi dei processi diventino lunghissimi in modo da mandare in prescrizione le accuse a silvio berlusconi (mills e mediatrade).

tu quoque, brute, fili mi !
cesare geronzi si è dimesso da presidente delle assicurazioni generali dopo essere stato sfiduciato dal consiglio di amministrazione. il banchiere di silvio berlusconi e gianni letta questa volta non ce l'ha fatta. pare che una mano ai ribelli sia arrivata dal ministro tremonti. probabilmente è lo specchio dei tempi che stiamo vivendo: il premier è in difficoltà ed anche i suoi sherpa non se la passano bene. ad oggi la finanza italiana ha dato prova di avere gli anticorpi per rigettatare la politica, ma fino a quando ?

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