renzi contro il governo, non è impazzito. Probabilmente non
vuole neppure andare ad elezioni anticipate, anche se gli converrebbe con l’attuale
legge elettorale, considerando il 3-virgola-poco di cui è accreditato dai
sondaggi. la verità è che matteo renzi pensa di essere tagliato fuori dalla
prossima infornata di nomine prevista in primavera. la settimana scorsa c’è
stata un incontro tra pd e m5s da cui è stato tenuto fuori … e lui non vuole
perdersi la partita!
Il senato della repubblica vota (152
vs 76 voti – voti a favore di pd, m5s, leu e iv) a favore della autorizzazione
a procedere contro matteo salvini per l’accusa di sequestro (per 3 giorni) nel
luglio 2019 le 131 persone sulla nave gregoretti salvate dalla GdF nel
mediterraneo. seguiranno probabilmente gli sbarchi della open arms e la querela
di carola rakete per la sea watch 3. altro
caso di supplenza della magistratura alla politica … e non va bene! ma
soprattutto l’uso strumentale che verrà fatto della vicenda ai fini elettorali,
con salvini che contrapporrà il giudizio del popolo al giudizio dei magistrati.
parafrasando aldo moro: “ci faremo processare nelle piazze”.
Notizie anche dalle sardine che,
in vista delle prossime elezioni regionali (liguria, veneto, marche, toscana,
campania e puglia) annunciano “una grande manifestazione in ogni regione”
mentre provano a darsi una struttura e un’identità politica: verso sinistra e
contro salvini.
ventuno indagati per il dissesto alitalia
per falso in bilancio (create ad arte plusvalenze fittizie per mostrare l’efficienza
del piano industriale ed attrarre nuovi finanziatori), distrazione patrimoniale(con
operazioni a vantaggio dei soci o di società amiche, come il noleggio di aerei
per rotte in perdita, spese allegre come i 600mila euro di catering e banchetti),
ostacolo alla vigilanza enac e falso ideologico per il consigliere laghi. ma siamo
sicuri che la colpa sia tutta di chi c’è ora ? la crisi di alitalia comincia
negli anni ’90, è passata dal fallimento dell’alleanza con klm, della mancata
vendita a air france (anno 2007 quando berlusconi si oppose alla vendita in
nome della “italianità”), dell’avventura dei “capitani corraggiosi”: colaninno,
benetton, riva, ligresti, marcegaglia, caltagirone, intesa sanpaolo che rilevano
la parte sana per 300 milioni mentre i debiti di 2mld vanno a carico dello
stato; tagliano 2400 posti e il 20% degli stipendi ma mollano nel 2014 l’azienda
per 388mln dopo avere fatto danni ingenti
con lo stop alle rotte europee permettendo la crescita dei low-cost (“Alitalia e il mercato del trasporto aereo” del
Dipartimento di Scienze Economico aziendali dell’Università Statale di Milano
Bicocca). Poi segue l’ingresso di poste italiane e l’acquisto da parte di
etihad dietro cessione degli slot di heathrow e della società millemiglia. la società
perde ormai oltre 1 milione di euro al giorno, nessuno vuole comprarla con
dentro i debiti ed i problemi (11mila dipendenti) ma aspettano il fallimento
per rilevare solo i pezzi di valore ossia gli slot. praticamente dal 1974 è
costata allo stato italiano 7,5 miliardi di euro … e non è ancora finita.
notizie dall’inps: la spesa per
le pensioni nel 2018 è stata 225,5 miliardi (175 al netto delle tasse a carico
dei pensionati) a fronte di 204,7 mld di entrate per contributi versati nell’anno.
Quindi siamo più o meno a pari. Salvo poi considerare che a carico dell’inps c’è
(e non si sa perché deve essere così)
tutta l’attività assistenziale: 105,6 miliardi (+4.3% di crescita annua dal
2008) relativi a invalidità, indennità di accompagnamento, assegni sociali,
pensioni di guerra. Diventa automatico che periodicamente ci sia bisogno di
allungare l’età pensionistica o ridurre le pensioni ….
I sindaci di tutta italia (friuli
alla sicilia per citare gli ultimi casi) si lamentano da anni per i disservizi (leggi
code agli sportelli), i ritardi nella consegna della posta con giacenze di
arretrato per mancanza di personale, gli sportelli chiusi. Un servizio, che per
definizione dovrebbe essere universale (cioè di pubblica utilità) ma che nella
realtà guarda al profitto dell’azienda anche a scapito dell’utenza. Poi la
società poste italiane emette un comunicato in risposta all’allenatore della
juventus sarri che aveva detto “se non volevo stare sotto esame, facevo domanda
alle poste”. Il comunicato: “poste italiane invita il signor sarri a dedicare
qualche minuto del suo prezioso tempo per informarsi che poste è la più grande
azienda del paese, che viene scelta dai giovani laureati come tra le aziende
più attrattive in cui lavorare, che è riconosciuta tra le prime 500 aziende al
mondo per qualità della vita lavorativa, che ha realizzato tra le migliori
performance di borsa nel 2019 e che si colloca al terzo posto, a livello
mondiale, tra le aziende italiane per immagine e reputazione. gli esami dunque,
contrariamente a quanto sostiene sarri alle poste ci sono eccome e l'azienda ne
risponde ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni" … belle
parole, ma la posta continua sempre ad arrivare in ritardo !!
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