4 ago 2011

parole, parole, parole ...

nothing new, as expected. questa la reazione dai desks londinesi dei traders e dei market makers, che muovono azioni e obbligazioni, al discorso di silvio berlusconi alla camera. come da copione, il presidente del consiglio ha raccontato il solito refrain del governo forte, dell'economia solida, della crisi globale, delle tasse che prima o poi saranno tagliate, degli investimenti al sud. l'unica riforma annunciata è stata solo quella dello statuto dei lavoratori ... come a dire che a pagare saranno sempre i soliti! insomma, più che un discorso da presidente del consiglio è sembrato il solito monologo propagandistico, come quelli che fa solitamente ai sui elettori. e comunque ... leggendo tra le righe del discorso ('riduzione delle spese per ulteriori 25 miliardi di euro entro la fine del 2011') ci sono gli estremi per temere una manovra bis se non una patrimoniale entro la fine dell'anno o magari anche prima.
maggiori informazioni arriveranno magari oggi dopo l'incontro con le parti sociali che chiederanno riforme veloci su fisco, costi della politica, energia, municipalizzate ed infrastrutture ...
a rivitalizzare la giornata è arrivato da torino (anzi dagli stati uniti dove ormai si trova in pianta stabile) il marchionne-pensiero. l'ad del gruppo fiat ha detto che 'per ridare credibilità all'italia serve una leadership più forte', aggiungendo poi che 'c'è chi ha compiuto anche scorrettezze nella sua vita quotidiana. in altri paesi sarebbe costretto a dimettersi immediatamente' ... ogni riferimento è puramente casuale!

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