27 feb 2015

colpo di scena

nel prospetto informativo, depositato alla consob nel novembre scorso, non c'è traccia del limite minimo del 51% di raiway in mano al tesoro. il decreto legge di settembre, che autorizzò la quotazione, indicava invece l'opportunità di lasciare la maggioranza delle azioni in mano pubblica. verrebbe quindi dire che i dirigenti rai hanno dimenticato o hanno 'voluto dimenticare' di indicare questo dato e si spiegherebbe perchè la rai (e quindi dell'azionista pubblico) è stata solerte l'altro giorno a fare un comunicato stampa con il quale ribadisce che non scenderà sotto il 51%. a norma di legge purtroppo ogni vincolo va indicato nel prospetto di richiesta della quotazione ed ogni variazione va comunicata in forma ufficiale e carta bollata, non con un comunicato stampa. il tesoro potrebbe ovviamente rifiutare l'offerta perché ritiene l'asset strategico o perché il prezzo offerto da mediaset è troppo basso (infatti: sebbene l'offerta sia il 50% sopra il prezzo della quotazione ed il 20% sopra la media dei 15 giorni, mediaset valuterebbe raiway il 40% in meno di quanto la spagnola abertis abbia pagato per le torri wind il mese scorso). dall'altro canto appellarsi al decreto del 2 settembre 2014, dove si dice nelle considerazioni iniziali che la rai non potesse vendere più del 49% di raiway, porterebbe solo denuncie per false comunicazioni sociali, omesse informazioni nel prospetto informativo e ostacolo all'attività di vigilanza.

aggiungere che, notizia dell'ultima ora, lo scenario appare sempre più fluido ed in movimento. pierluigi bersani e metà dei parlamentari pd diserteranno la riunione convocata da renzi per discutere delle proteste interne al partito su jobs act e l'italicum. assenza condita da polemiche che, secondo i cronisti della politica italiana, potrebbe portare ad una spaccatura o peggio ad una scissione del pd. mossa che tarperebbe le ali al governo ed alle sue ambizioni riformiste ... a meno di non cercare i voti da altre parti magari riportando in vita il patto del nazareno. mi chiedo: cosa potrebbe chiedere in cambio berlusconi? sicuramente togliergli magari i magistrati dalle calcagna così magari potrebbe anche pensare di tornare in politica. penso però che berlusconi stia pensando alla sua pensione dorata: l'anagrafe dice che saranno 80 anni nel 2016, i suoi figli scalpitano per dividersi il patrimonio di famiglia che lui non potrà più difendere con un partito che vale meno del 13% in parlamento. secondo me ha trovato la soluzione che lo farebbe stare tranquillo: fondere tutte le torri & antenne d'italia (rai + mediaset + magari telecom italia), creare una nuova società che avrebbe la concessione pubblica di carrier unico nazionale per la trasmissione via etere del segnale per conto di network televisivi, radiofonici e, perché no, telefonici. concessione che gli assicurerebbe compensi sicuri (come già avviene per terna con l'elettricità o snam rete gas o autostrade per l'italia) ed al riparo da rischi. resta solo da convincere l'altro framassone...

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