26 feb 2015

antenne drizzate


è in corso una interessantissima partita a scacchi, nascosta dietro alla politica, tra fininvest e governo che potrebbe segnare le sorti della televisione, e non solo, nei prossimi venti anni.
la cronaca: 
- 13 feb - berlusconi vende 7.8% di mediaset per 377 milioni di euro;
- 22 feb - renzi annuncia la riforma della rai entro il 25 marzo. sarà vero oppure è l'ennesima manovra per controllare l'informazione? una vera riforma sicuramente rilancerebbe la rai ma romperebbe il patto di non belligeranza siglato da rai e mediaset più di un ventennio fa. una riforma che costringerebbe mediaset a tornare 'sul mercato' e quindi riprendere gli investimenti, ridotti all'osso da tempo, oppure decidere di ridursi;
- 24 feb - mediaset, tramite la controllata ei_towers (proprietaria delle torri e delle antenne con cui il biscione trasmette il segnale tv) lancia un'offerta pubblica di acquisto e scambio da 1.2 miliardi di euro sul 49% di  rai way (torri e antenne rai) ma vincolata al raggiungimento del 67% del capitale. una offerta praticamente impossibile a meno che il tesoro non decida di vendere il suo 65% ma che, stando ai numeri, gli permetterebbe di incassare il 50% in più di quanto raccolto con il collocamento nel novembre scorso.
- 25 feb - il governo ricorda che il decreto di privatizzazione di rai_way del settembre 2014 obbliga il tesoro ad avere il 51% di rai way
- 25 feb - il ministero del tesoro vende il 5.7% di enel per 2.2 miliardi di euro: soldi per coprire la finanziaria o prepara le munizioni per una contro-offerta ?

scenari futuri:
mediaset probabilmente sapeva che l'offerta su rai way sarebbe stata rigettata, dubito che gente come confalonieri e berlusconi l'abbiano fatta per semplice ritorsione contro l'annuncio della riforma rai . probabilmente vogliono aprire un tavolo di discussione più ampio sulle infrastrutture e sul digitale terrestre (dove peraltro sky sta cominciando a guadagnare posizioni ed a rubargli pubblicità). berlusconi ha capito che la tv, ed in particolare la paytv, richiede investimenti (come il milan peraltro) e la fininvest non vuole mettere mano al portafoglio. potrebbe quindi decidere di concentrarsi sulle infrastrutture anzichè sui contenuti rinunciando agli incassi, incerti, della pubblicità in cambio di canoni, certi, sulla trasmissione del segnale tv in regime di monopolio tramite una società che nascerebbe dalla fusione tra raiway con ei_towers. società che avrebbe anche peso specifico aprire una trattativa anche con telecom italia e altri operatori della telefonia per l'integrazione tra tv e telefono auspicata da decenni. e, mentre si aspettano gli sviluppi, speculare allegramente in borsa sui titoli coinvolti senza ovviamente generare nessun sospetto di conflitto di interessi o insider trading !

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