26 feb 2015

pragmatismo e riforme

la corte dei conti (organo di controllo dei conti italiani) ha presentato al parlamento un dossier intitolato 'le prospettive della finanza pubblica dopo la legge di stabilità' che riporta “ l'impulso del bonus può essere vanificato se considerato non come elemento aggiuntivo permanente del reddito, bensì come elemento compensativo di un aumento di pressione fiscale, posposto nel tempo, ma già annunciato”. tradotto in italiano significa che il bonus da 80 euro, il mini-taglio dell'irap e l'azzeramento dei contributi previdenziali per i nuovi assunti (contenuto nel jobs act) saranno spazzati via dai programmati incrementi di iva e accise nel 2016 … a meno che renzi non riesca a tagliare le spese per 16 miliardi il prossimo anno e 23 miliardi nel 2017 ma la corte dei conti si dimostra scettica e dice che “ l'effettiva realizzazione di risparmi consistenti appare un traguardo molto difficile” anche perché tagli alla sanità porterebbero meno servizi, tagli alla p.a. causerebbero esuberi e proteste quindi la soluzione unica per confermare i bonus e gli sgravi sarebbe l'aumento di altre tasse. chiaro a tutti come la coperta sia troppo corta (ed ai numeri indicati andrebbero aggiunti i 6 miliardi di nuovo deficit con cui renzi pensa di finanziare la legge di stabilità) ed a furia di tirare può succedere che si rompa … o che siano gli italiani a rompersi.

... ed a proposito di riforme:
maurizio bianconi (deputato di forza italia): “il jobs act è un troiaio … il governo ha accontentato gli industriali, ma solo quelli piccolini non quelli grandi, il sindacato più estremo, la cisl e confindustria, che è renziana al 100%” ... e se lo dicono quelli di destra e berlusconiani ...

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