23 tonnellate di rottami ferrosi
contaminati da fluoruri e cianuri giacciono abbandonati nel paese di
berzo demo, un paesino da 1700 abitanti nel parco dell'adamello, in
provincia di brescia. Rifiuti arrivati nel 2011 dall'australia
affinchè una ditta locale, la selca dei fratelli bettoni, avrebbe
dovuto trattarli e renderli inoffensivi. Purtroppo la società è
fallita ed i rifiuti sono rimasti esposti alla pioggia contaminando
la terra e la falda acquifera del fiume oglio. nel frattempo la legge
ha seguito il suo corso: per la parte civile il curatore fallimentare
ha venduto i beni della selca incassando 9 milioni mentre per la
parte penale (ed ambientale) la magistratura e l'arpa 'fanno il punto
della situazione' senza muovere un dito per mettere in sicurezza il
sito. quanto ai fratelli bettoni saranno processati per traffico di
rifiuti: non trattavano affatto i rottami di ferro ma li sminuzzavano
e rimettevano in circolo … magari sotto il manto stradale della brebemi che è tuttora poco frequentata ma che è ben
servita per interrare i rifiuti ?
peccato che questo sia solo
l'ultimo (?) caso di ditte che inquinano e 'scappano' nell'area
bresciana: ci fu la ucar carbon (la stessa del disastro di bhopal in
india) che lasciò scarti di lavorazione della grafite (pece e
metalli pesanti) nelle discariche abusive all'esterno dei suoi
stabilimenti in valle camonica; seguì la caffaro che, oltre a
spolpare la controllata sorin, lasciarono nel 2001 il
territorio e le falde di capriano contaminate di pcb (sostanza tra le
più cancerogene al mondo) dopo 50 anni; ci fu poi la discarica abusiva di rezzato
con 7mila litri di scarti liquidi (soda caustica e residui di
galvanica) nell'ex fabbrica di marmo dismessa.quella della provincia di brescia è ovviamente un'emergenza ma non è l'unica in italia (si potrebbe partire con l'ilva di taranto della famiglia riva che, ben assistita dal famigerato e ben ammanicato avvocato guido rossi, ottenne la società quasi 'a gratis' con l'impegno di adeguare gli impianti alle normative ambientali!!).
una idea mentre la magistratura, le regioni e tutti gli organi coinvolti continuano 'a fare il punto' non si potrebbero trovare risorse attingendo dal patrimonio delle società e da quello personale di dirigenti coinvolti per fare partire le bonifiche rapidamente ed evitare ulteriori disastri ambientali ? che follia ... e chi lo va a raccontare a tutti i 'guido rossi' sparsi per l'italia?
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