10 feb 2015

je suis guidò

23 tonnellate di rottami ferrosi contaminati da fluoruri e cianuri giacciono abbandonati nel paese di berzo demo, un paesino da 1700 abitanti nel parco dell'adamello, in provincia di brescia. Rifiuti arrivati nel 2011 dall'australia affinchè una ditta locale, la selca dei fratelli bettoni, avrebbe dovuto trattarli e renderli inoffensivi. Purtroppo la società è fallita ed i rifiuti sono rimasti esposti alla pioggia contaminando la terra e la falda acquifera del fiume oglio. nel frattempo la legge ha seguito il suo corso: per la parte civile il curatore fallimentare ha venduto i beni della selca incassando 9 milioni mentre per la parte penale (ed ambientale) la magistratura e l'arpa 'fanno il punto della situazione' senza muovere un dito per mettere in sicurezza il sito. quanto ai fratelli bettoni saranno processati per traffico di rifiuti: non trattavano affatto i rottami di ferro ma li sminuzzavano e rimettevano in circolo … magari sotto il manto stradale della brebemi che è tuttora poco frequentata ma che è ben servita per interrare i rifiuti ?
peccato che questo sia solo l'ultimo (?) caso di ditte che inquinano e 'scappano' nell'area bresciana: ci fu la ucar carbon (la stessa del disastro di bhopal in india) che lasciò scarti di lavorazione della grafite (pece e metalli pesanti) nelle discariche abusive all'esterno dei suoi stabilimenti in valle camonica; seguì la caffaro che, oltre a spolpare la controllata sorin, lasciarono nel 2001 il territorio e le falde di capriano contaminate di pcb (sostanza tra le più cancerogene al mondo) dopo 50 anni; ci fu poi la discarica abusiva di rezzato con 7mila litri di scarti liquidi (soda caustica e residui di galvanica) nell'ex fabbrica di marmo dismessa.
quella della provincia di brescia è ovviamente un'emergenza ma non è l'unica in italia (si potrebbe partire con l'ilva di taranto della famiglia riva che, ben assistita dal famigerato e ben ammanicato avvocato guido rossi, ottenne la società quasi 'a gratis' con l'impegno di adeguare gli impianti alle normative ambientali!!).
una idea mentre la magistratura, le regioni e tutti gli organi coinvolti continuano 'a fare il punto' non si potrebbero trovare risorse attingendo dal patrimonio delle società e da quello personale di dirigenti coinvolti per fare partire le bonifiche rapidamente ed evitare ulteriori disastri ambientali ? che follia ... e chi lo va a raccontare a tutti i 'guido rossi' sparsi per l'italia?

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