abbiamo visto poteri forti e poteri(ni) forti(ni) ... oggi tocca ai super-poteri!
all'anas ('azienda nazionale autonoma delle strade' di proprietà del ministero dell'economia che, sotto la vigilana del ministero delle infrastrutture e trasporti, gestisce la rete stradale ed autostradale italiana) da circa 30 anni il capo dell'ispettorato di vigilanza sulle concessionarie autostradali è il signor mauro coletta; e quando si parla di concessionarie autostradali i nomi sono principalmente due: autostrade per l'italia (gruppo benetton) e sias (gruppo gavio).
ebbene il signor coletta può vantare un curriculum di tutto rispetto: nominato nel 2005 commissario per la variante di valico dall'allora ministro lunardi, la cui società rocksoil aveva partecipato a progettare l'opera, per zittire i sindaci e velocizzare i lavori ... e i lavori furono così veloci (grazie anche alle imprese del gruppo toto e del gruppo caltagirone) che le gallerie sparvo e ripoli franarono dopo pochi anni con costi aggiuntivi stimati in alcune centinaia di milioni (toto ne chiedeva 500 ma la mediazione di coletta gli fece abbuonare ben 400 milioni di euro). ma il meglio è venuto il mese scorso quando l'ad di autostrade castellucci (http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2015/17-marzo-2015/variante-valico-doveva-costare-35-miliardi-ne-serviranno-doppio-2301124365263.shtml) ha detto che la variante è costata 7 miliardi ancichè 3,5, fu progettata male e che il "rischio geologico, misurato successivamente, superiore a quello ipotizzato dai progettisti" ... misurato successivamente ? incredibile! no problem, dice castellucci " l’extracosto della variante di valico sarà totalmente a nostro carico" ... ed il titolo della holding atlantia in borsa non fa una piega! nessuno ci crede perchè si sa che in italia le promesse sono scritte sull'acqua ed infatti se guardiamo ai bilanci 2014 autostrade ha incassato pedaggi per 3.7 miliardi contro investimenti per 493 milioni chiudendo con un utile netto di 662 milioni (18% di margine netto) dei quali circa 340 milioni grazie agli umenti dei pedaggi del periodo 2010-2014. per la precisione anche il gruppo gavio ha riportato un margine netto del 18%.
pedaggi che vengono quantificati ogni anno tra l'ispettorato di vigilanza dell'anas del signor coletta e i concessionari nell'assoluto segreto sulla base di tre elementi; a) redditività attesa dal piano investimenti (non dagli investimenti fatti), b) tasso di rendimento riconosciuto al concessionario e c) periodo sul quale si calcola l'ammortamento; sulla base di questi parametri un aumento sarebbe necessario se la reddività attesa fosse inferiore al tasso di rendimento riconosciuto (che si potrebbe stimare almeno intorno al 7.5% netto calcolandolo a ritroso, che sarebbe un bel guadagnare considerato che i rischi stanno a zero!).
ma perchè sono segreti ? bisognerebbe chiedere al signor coletta che rispose un anno fa al presidente dell'autority camanzi, che chiedeva l'accesso alla banca dati dell'anas' come "si rappresenta l'impossibilità di trasmettere i relativi contenuti, tenuto anche conto dei protocolli di riservatezza che caratterizzano l'accesso al sistema”. forse grazie al governo monti che nel decreto 'cresci italia' tolse il controllo di merito dei nars (esperti del ministero dell'economia) e attribuì la vigilanza all'autority solo per le autostrade 'nuove' cioè per la brebemi e poco altro. infatti la brebemi può incassare i pedaggi solo dopo avere ultimato l'opera e si assume il rischio che non ci sia traffico mentre autostrade e sias possono aumentare i pedaggi solamente sulla base di un budget.
ma non finisce qui, sias avrebbe cominciato a rivalutare a bilancio le sue autostrade
(sebbene siano ammortizzate interamente i beni, se funzionanti, possono essere rivalutati) facendo apparire a bilancio nuove plusvalenze che finiranno ad incrementare il monte dividendi a beneficio degli azionisti (come già fecero una quindicina di anni fa quando ottennero la concessione, riuscendo a ripagarsi il costo della concessione stessa in poco meno di un quinquennio). su quale base incrementano il valore ? semplice, stanno scommettendo sul prolungamento delle concessioni che però deve ancora avvenire ! il super-lobbista fabrizio palenzona (presidente aiscat) sta lavorando alacremente, promettendo nuovi investimenti e renzi sembrava esserci cascato ... l'articolo 5 del decreto sblocca italia avrebbe permesso di ai concessionari di predisporre un nuovo piano economico-finanziario sulla base del quale ottenere una nuova convenzione. peccato che l'antitrust prima e l'unione europea dopo l'abbiano stoppato e da bruxelles fu aperta un 'eu-pilot' ossia una inchiesta che potrebbe portare alla procedura di infrazione per l'italia ... ed con tutto questo movimento come ha fatto l'ispettorato vigilanza di coletta a non accorgersi che qualcosa non andava ?
palenzona però non molla e chiede che le concessioni vengano allungate con il 'vecchio sistema' senza decreti leggi ma solo con trattativa secretata (of course) e diretta con l'ufficio di coletta.
a mio avviso la fotografia perfetta del 'sistema' si capisce dall'intercettazione del 28/12/2013 tra l'ex ministro lupi ed l'ex dominum del ministero delle infrastrutture ercole incalza: (incalza) "a proposito di concessionari autostradali ieri sera tardi... il prosperi (funzionario del ministero dell'economia) c’ha mandato un verbale della riunione... che non è condivisibile per niente. (lupi) "allora non firmiamo".
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