30 dic 2010
la borsa di topolino
il sole24ore di oggi ci racconta che l'indice ftsemib ha perso il -53.2% in dieci anni rispetto alla media europea (indice stoxx600) del -22.2% e della performance della germania (dax) +8.4%. aggiungerei che sta perdendo il -12% solo quest'anno con volumi in calo a 2.9miliardi al giorno contro i 3.6mld di media degli ultimi dieci anni. purtroppo non dicono perche' la borsa di milano sia ai margini della finanza mondiale. forse perche', fiat esclusa, ci troviamo solo industrie di stato (a2a, eni, enel, enel green power, finmeccanica, saipem, snam, terna) i cui destini sono decisi dalla politica, oppure societa' legate alle tariffe pubbliche (telecom, atlantia) o a dinamiche prevalentemente domestiche (autogrill, impregilo, mediaset, parmalat). inoltre una grossa parte della capitalizzazione e' rappresentata da banche e assicurazioni che oltre essere tra le piu sottocapitalizzate in europa non offrono nessuno spunto di investimento per quanto riguarda la crescita degli utili non dettata da tagli di costo e il cui newsflow e maggiormente concentrato sulle lotte di potere che sullo sviluppo. infine, le societa' quotate in italia sono dei pesi piuma sia in termini di fatturato che di capitalizzazione se raffrontati ai competitors europei. questo spiega perche' gli investitori mondiali continuino a privilegiare le societa' ad azionariato diffuso (senza ingerenze nella gestione), di grandi dimensioni (minor impatto da crisi), multinazionali (meno rischio paese) e con basso debito cose che raramente si possono trovare sui listini italiani. e si spiega quindi anche il declino dei volumi, aiutato anche dalla politica scellerata delle banche che ha spostato gli scambi sui grey markets, nei mercati alternativi (seaq, chix, turquoise), nei black pools, sui derivati e negli etf correndo appresso alle mode ed alle commissioni. ed ora siamo arrivati al punto (di non ritorno) dove i buy-side, ovvero le societa' di gestione del denaro, si fanno i mercati in casa: e' notizia di oggi che blackrock, il piu grande gestore di fondi al mondo, sta creando una propria piattaforma di trading per risparmiare sui costi di negoziazione (e magari guadagnare se altri fondi parteciperanno a questa piattaforma) e non dovere prendere il rischio di operare su mercati poco liquidi, come l'italia! come direbbero a wall street siamo 'the mickey mouse market'.
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