l'avvocato ferdinando imposimato, ex magistrato ed ora legale della famiglia moro, ha raccolto delle testimonianze sul caso moro. nel 1978 fu dapprima preparato e successivamente cancellato un piano militare per liberare lo statista dalle brigate rosse. un brigadiere della guardia di finanza ha presentato il 7 ottobre 2008 una denuncia dicendo che dopo il 20 aprile 1978 fu portato, insieme ad altri 40 commilitoni, dalla caserma del battaglione valbella di avellino (dove era militare di leva) a roma per liberare un 'importante uomo politico'. secondo la denuncia dovevano intervenire l'8 o il 9 maggio e per questo motivo avevano anche ispezionato l'appartamento di via montalcini 8 sopra a quello in cui era prigioniero lo statista. un contrordine all'ultimo momento bloccò l'operazione e aldo moro fu ucciso dalle brigate rosse il 9 maggio. purtroppo la denuncia del 2008 arrivò con venti anni di ritardo e la caserma valbella era stata smantellata. nel frattempo altri militari avevano denunciato la vicenda, ma avevano ritrattato (come l'ex carabiniere pierluigi ravasio che parlò di un mancato intervento per impedire il sequestro moro e parlò anche del colonnello camillo guglielmi presente in via fani la mattina del 16 marzo 1978) o non erano stati creduti (come nino arconte che fu mandato in missione speciale in libano per prendere contatti con un agente speciale per fare liberare moro). resta il fatto che in quei giorni del '78 erano a roma anche gli agenti della sas (forze speciali inglesi).
tanti ancora i misteri, di certo aldo moro era scomodo sia per gli americani perchè voleva fare un governo con il pci, ma anche all'urss che vedevano a rischio la loro egemonia sul partito. ma soprattutto moro era scomodo per chi aveva creato e alimentato la struttura di gladio in italia. un ultima annotazione: in quel periodo del '78 giulio andreotti era il presidente del consiglio e francesco cossiga il ministro degli interni ...
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