12 lug 2011

under siege

attacco all'italia: borsa -4%, spread bpt-bund (ossia la misura del rischio italia verso la germania) al record di 305 punti base. ma anche attacco all'europa (dopo grecia, spagna, irlanda e portogallo) e all'euro che va a 1,4035 sul dollaro. il tutto mentre anche gli stati uniti non se la passano bene neppure loro, con rischi di default sempre più insistenti. l'obiettivo rendimento per i bpt italiani sembra essere il 7% che significherebbe un grosso problema per le famiglie e le aziende italiane, entrambe sempre più indebitate. ma la vera ragione della crisi italiana è la stessa del passato: una politica debole che non è in grado di contrastare una economia debole ed un debito pubblico troppo alto. e chi paga ? sempre pantalone!

berlusconi ai minimi termini: da tre giorni è troppo impegnato, con figli e onorevoli avvocati, a cercare la solutione per non pagare de-benedetti. per questa ragione non ha avuto nè modo nè tempo per rassicurare i mercati finanziari; tanto che il cancelliere tedesco angela merkel è costretta a comunicare che ha telefonato al premier italiano 'ordinando' all'italia di approvare la manovra finanziaria in tempi rapidi.
ma oggi, sebbene solo sotto forma di comunicato stampa, il verbo del premier si è finalmente rivelato in un accorato appello all'unità nazionale 'di tutte le forze politiche', dimenticando per un momento i mesi di insulti a destra (fini & c) e a manca (casini, di-pietro, bersani & c). ha quindi ripetuto il suo mantra dell'ottimismo cioè che 'l'economia italiana è vitale' (dove? ma forse si riferisce solo all'economica sua e dei suoi sodali, infatti il suo socio ennio doris su 'la stampa' ripete che 'il governo è solido, la nostra economia è solida') e che 'la crisi ci coglie nel mezzo del forte processo di correzione dei conti pubblici che abbiamo da tempo intrapreso e rafforzato pochi giorni fa' (e che entrerà in vigore solo a partire dal 2013, ovvero dopo la fine del mandato di governo!).

tornando a ennio doris e all'intervista su 'la stampa' troviamo due simpatiche dichiarazioni: la prima che 'berlusconi avrebbe dovuto continuare a fare l'imprenditore e basta. non avrebbe dovuto candidarsi nel 1994. oggi avrebbe un impero economico più grande di rupert murdoch' ... o magari sarebbe in galera da anni oppure fallito per troppi debiti, chissa!. la seconda dichiaraziane riguarda l'aumento del bollo sul deposito titoli deciso dal governo: 'i soldi da qualche parte bisogna prenderli. poi credo che avrà un impatto più sui depositi più piccoli che su quelli grandi'. come a dire ... chissenefrega!

i banchieri italiani in trincea, scrivono i giornali italiani mentre i titoli delle banche italiani riportano perdite copiose in borsa. nonostante gli aumenti di capitale degli ultimi anni (o mesi), a detta degli analisti le banche sono a rischio in quanto specchio dell'economia che rappresentano. peccato che le banche italiane abbiano solo il 6% dei loro attivi in titoli di stato italiani. forse la causa della loro debolezza è dovuta invece all'impoverimento del loro paese ? negli anni passati i banchieri hanno spinto perchè le famiglie si indebitassero, con redito al consumo o con mutui dicendo loro che conveniva con i tassi bassi; oggi non sono  sicuri di riavere indietro i soldi a causa della crisi,  della disoccupazione galoppante e dei governanti inetti (che peraltro sono quelli che i banchieri li hanno nominati) ...

petrolio a 95,15 dollari al barile (dai $110 di febbraio-marzo), benzina a 1,67 al litro (nuovo massimo storico italiano). non è certo per colpa del dollaro che da inizio anno si è indebolito da 1,33 a 1,40 (con picchi fino a 1,49). e guarda caso i rincari coincidono sempre con i periodi di vacanza. ma la colpa, come dice il governo e l'associazione dei petrolieri, è solo della distribuzione ?  ma tanto, per dirla alla doris, l'impatto è solo suoi più piccoli (che non hanno schede carburante da scaricare dalle tasse) ...

repubblica delle banane ? ... magari averle 'ste benedette banane!!

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