10 lug 2011

buttarla in caciara

la corte d'appello ha deciso che la fininvest di berlusconi deve pagare circa 560 milioni di euro alla cir di de-benedetti per il famoso lodo mondadori (la corruzione di un magistrato permise a berlusconi di avere il controllo della mondadori nel 1991) confermando che silvio berlusconi fu correo in corruzione.
immediate le reazioni del pdl ma soprattutto della famiglia berlusconi: la figlia marina riassume la voglia di buttarla in politica ('forsennata aggressione a mio padre') facendo divenire la sentenza un'ulteriore prova della persecuzione giudiziaria contro il padre, dimenticando però la condanna penale per corruzione a previti & metta (mentre babbo silvio si salvò solo grazie alla prescrizione) e concludendo con un inno all'estremismo: 'neppure un euro è dovuto da parte nostra, siamo di fronte a un esproprio che non trova alcun fondamento nella realtà dei fatti né nelle regole del diritto'.
nella logica della campagna elettorale permanente, è intervenuto anche l'amministratore del milan galliani che ha praticamento fatto una chiamata alle armi dei tifosi rossoneri su un possibile ridimensionamento della campagna acquisti ('è qualcosa che colpisce in maniera durissima la proprietà del milan'), argomento di importanza vitale in questo periodo dell'anno e che potrebbe venire utile qualora si vada alle urne la prossima primavera.
il più lucido si è dimostrato il legale del premier onorevole ghedini che, dopo avere confermato il ricorso in cassazione e la richiesta di sospensione del pagamento dovuto, ha metabolizzato a tempi da record le circa 280 pagine della sentenza ed è pronto a far partire un contrattacco parlamentare in grande stile. in una corsa contro il tempo il pdl proverà (napolitano e lega permettendo) a fare approvare una nuova legge che blocchi il pagamento fino alla sentenza della cassazione ma soprattutto che permetta un patteggiamento, o condono che dir si voglia, che permetta a berlusconi di chiudere la vicenda con un grande sconto (del 50-70%?).
in pratica il solito copione: tolto l'audio il film di berlusconi racconta di un signore che ha passato i primi trent'anni di carriera a fare i 'daneè' senza badare alle leggi dello stato e i successivi venti a fare le leggi dello stato per badare ai 'daneè'!

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