19 ago 2011

tutti all'inferno

"coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo" (dante alighieri, inferno, III, 35-36).

venerdi 19 agosto 2011: incubo recessione, panico nelle borse!
così il mondo, anzi quella fetta di mondo più ricca, si è svegliata dopo anni di letargo, mentre il resto della popolazione mondiale ha cercato di sopravvivere a: salari fermi, disoccupazione, inflazione, tasse in aumento e quasi-zero assistenza sociale. i ricchi intanto si auto-festeggiavano al billionaire o a cortina, compiacendosi di fare parte della vera casta di intoccabili. peccato che il mondo reale rappresenti il 90% degli abitanti del pianeta e siano quelli che poi consumano e spendono permettendo all'altro 10% di arricchirsi. il tutto supportato da politici (lo 0,01%) inetti attenti soprattutto a salvarguardare le proprie poltrone.  ma ora sembra arrivato il giorno del giudizio, le trombe dell'apocalisse cominciano a suonare e i quattro cavalieri appaiono all'orizzonte: carestia, guerra, pestilenza e morte.
ebbene, gran parte dell'europa è in recessione ed anche la locomotiva tedesca sta rallentando, gli stati uniti si dibattono tra bassa crescita e debito altissimo (a causa di un oceano di soldi spesi per guerre anzichè in investimenti), la cina e l'india rallentano pericolosamente ed il brasile batte in testa ... il problema non è più la produttività ma che non c'è più nessuno a cui vendere !
la palla passa quindi ad economisti e politici. il problema non è più uscire dalla vecchia crisi (selettiva, che ha colpito solo alcuni paesi) quanto non entrare in quella nuova globale. dubito fortemente che riescano a cavare qualche coniglio dal cappello se saranno concentrati solamente ad evitare il fallimento delle banche anzichè rimettere qualche soldo in tasca al ceto medio e basso. ma purtroppo queste non sono misure che possiamo aspettarci dai nostri politici, attenti a non turbare i ricchi (legalmente & non).
a parte poi ci sono i genii come berlusconi che pensano che i mercati sono crollati perchè merkel e sarkozy 'hanno spaventato le borse'.
ah, potessimo fare come il poeta ... "non ragioniam di lor, ma guarda e passa" (inf,III,51)

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