31 ott 2011

il legionario di silvio

proseguono le guerre di religione del signor maurizio sacconi, ministro del welfare del governo berlusconi, mentre l'europa ci chiede, a costo di altre lacrime e sangue, nuove riforme e crescita. il signor sacconi questa volta, per giustificare la sua interpretazione della legge sui licenziamenti facili, si dice preoccupato delle 'tensioni sulla riforma del lavoro che possono portare a nuove stagioni di attentati'. in pratica starebbe cercando di sviare il discorso dal vero problema (i licenziamenti facili) su uno di più facile presa pubblica (il terrorismo).  se poi ci scappasse davvero il morto, tanto meglio ... ne farebbero subito un eroe, gli intesterebbero la riforma, magari rendendola ancora più restrittiva nei confronti dei dipendenti. copione già visto ai tempi di marco biagi, peraltro evocato dallo stesso sacconi. lo stesso sacconi che non diede importanza alla richiesta di una scorta fatta da biagi nove mesi prima di essere ucciso, dopo che fu il suo collega scajola a togliere la scorta al cosiddetto 'rompicoglioni' ... e non a sua insaputa!

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