"gli stupidi dicono che imparano dall'esperienza, io preferisco imparare dall'esperienza degli altri". (otto von bismarck)
manovra = tasse (casa + iva + benzina) + tagli (pensioni + enti locali).
un'equazione semplicissima, così semplice che ricorda quelle dei governi andreotti degli anni '70. insomma: una manovra da prima repubblica, ma purtroppo necessaria per limiti di tempo.
il premier monti lo ha spiegato fin troppo chiaramente: 'il tempo è poco e il margine di flessibilità pochissimo ... c'era il rischio che lo stato non potesse più pagare gli stipendi ... guardando l'andamento dello spread si poteva vedere la grecia a tre mesi di distanza'.
la medicina per l'italia non può che essere amara perchè non ci si può 'cullare nell'illusione che si potesse andare avanti in questo modo' e la cura deve essere valida anche per il futuro 'perchè il mondo politico ha sempre caricato sulle spalle di chi ancora non era nato il peso di un enorme debito pubblico' pensando più agli interessi elettorali che alle nuove generazioni.
il governo ha de facto riportato gli italiani alla realtà e messo fine al ventennio 'champagne' di berlusconi, alle promesse di posti di lavoro, agli annunci di riforme fiscali, agli appelli all'ottimismo perchè il bilancio era forte e i ristoranti pieni ...
l'unico cruccio è che il rigore di monti mi ricorda tanto quello di prodi e dei suoi ministri: visco (soprannominato il vampiro da tremonti ... ma il tempo è stato galantuomo) e padoa schioppa (quello de 'le tasse sono belle'). mi resta il dubbio che se prodi non fosse stato disarcionato dagli interessi di partito ed elettorali (dei vari d'alema, bertinotti, mastella e veltroni) avrebbe potuto iniziare già dieci anni fa quel lavoro di risanamento che oggi siamo costretti a fare in un mese.
Nessun commento:
Posta un commento