30 lug 2015
benettones fortuna iuvat
(specialmente se si chiamano benetton)
incendio a fiumicino, brucia la pineta alle spalle dell'aeroporto leonardo da vinci.
un’origine dolosa dell’incendio, facendo notare che le fiamme si sarebbero propagate da 2-3 punti diversi, anche lontani tra di loro. le fiamme iniziate poco prima delle 14 hanno consumato la pineta alle spalle dell'aeroporto. si pensa ad audentes fortuna iuvat
Potrebbe interessarti: http://www.romatoday.it/cronaca/incendio-fiumicino-coccia-di-morto-29-luglio-2015.html
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combinazione fortunata per la società aeroporti di roma. l'incendio ha tolto il problema della petizione contro la costruzione della 4/a pista dell'aeroporto e l'allargamento delle piste esistenti per permettere agli aerei più grossi di decollare dalla 2/a pista (http://www.huffingtonpost.it/2013/02/01/il-progetto-per-lallargamento-fiumicino-conflitti-interesse-benetton_n_2598228.html)
(http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2015/marzo/article/aeroporto-di-fiumicino-e-la-riserva-naturale-e-il-litorale-romano-una-petizione/)
la famiglia benetton (maggiore azionista di aeroporti di roma, autogrill e autostrade) ringrazia! ... ovviamente tutto per caso ...
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23 lug 2015
beccatevi 'sta riforma !
eurostat: il debito pubblico italiano sale al 135,1% nel primo trimestre, per raggiungere quota 2,184 miliardi di euro; è il secondo aumento in europa (+3%) dopo il belgio ed è il secondo debito in europa dopo la grecia.
il debito italiano era al 132,1% nell'ultimo trimestre del 2014 e al 131,2% nel primo trimestre.
e nel 2016 entrerà in vigore il patto di bilancio europeo (https://it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_bilancio_europeo) per cui i paesi partecipanti, fra cui anche l’italia, hanno promesso di limitare il debito al 60% del pil e di mantenere il deficit pubblico sotto il 3% ... altro che tagliare le tasse sulla prima casa annunciate dall'imbonitore di palazzo chigi !
il debito italiano era al 132,1% nell'ultimo trimestre del 2014 e al 131,2% nel primo trimestre.
e nel 2016 entrerà in vigore il patto di bilancio europeo (https://it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_bilancio_europeo) per cui i paesi partecipanti, fra cui anche l’italia, hanno promesso di limitare il debito al 60% del pil e di mantenere il deficit pubblico sotto il 3% ... altro che tagliare le tasse sulla prima casa annunciate dall'imbonitore di palazzo chigi !
19 lug 2015
la perla della settimana !
matteo renzi: "... nel 2016 elimineremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta, la tassa sulla prima casa, l'imu agricola e sugli imbullonati. nel 2017 ci sarà un intervento ires e irap e nel 2018 interventi sugli scaglioni irpef e sulle pensioni ... abbiamo 20 miliardi di euro per investimenti nelle infrastrutture che non stiamo spendendo: da qui al 31 dicembre 2016 andranno spesi fino all'ultimo centesimo"
8 lug 2015
tunnel carpale
merkel e hollande si incontrano per decidere il futuro della grecia, che potrebbe uscire dall'europa e dall'euro nei prossimi giorni, nonostante le pressioni degli stati uniti che non vogliono lasciare un paese strategico alla russia.
il fondo monetario internazionale avverte l'italia: "adverse developments in greece could have a substantial impact on italy via the effects on confidence, although direct exposure is limited".
(http://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2015/cr15167.pdf)
... e renzi incontra padoan e non twitta dal 3 luglio .... #tornosubito ...
il fondo monetario internazionale avverte l'italia: "adverse developments in greece could have a substantial impact on italy via the effects on confidence, although direct exposure is limited".
(http://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2015/cr15167.pdf)
... e renzi incontra padoan e non twitta dal 3 luglio .... #tornosubito ...
angela merkel: was fuer ?
Alberto Statera per "Affari & Finanza - La Repubblica"
Helmut Kohl: “Mia madre mi ha sempre detto che la mano con cui si accarezza prima o poi verrà morsa”.
Helmut Kohl: “Mia madre mi ha sempre detto che la mano con cui si accarezza prima o poi verrà morsa”.
Passati
tre lustri dall’uccisione dal padre, nei quali l’ex “ragazza” del
vecchio cancelliere venuta dall’Est ha scalato ogni vetta del potere e
preso le redini dell’Europa “germanizzandola”, contribuendo così a
portarla sull’orlo dell’implosione.
Uno
statista capace di perdere le elezioni pur di salvare l’euro e evitare
un possibile scenario drammatico per l’Europa e per la Germania stessa,
in un’orgia di populismi e nel “tumulto delle anime”. Preso atto della
nostalgia per uomini come l’antico
cancelliere, a voler essere realisti il referendum in Grecia non
ci allontana dalle “acque inesplorate” paventate dal presidente della
Bce Mario Draghi. Almeno finché, dopo anni di fallimenti, non si avrà
nei fatti la prova che l’Europa farà tutto quanto è possibile per tenere
in piedi l’ultimo argine che, per l’appunto, si chiama Grecia.
I
dubbi sono legittimi se è vero che il ministro delle Finanze Wolfgang
Schaeuble va sostenendo in queste ore nei conciliaboli ristretti che
senza Atene si può andare avanti e anzi accelerare l’integrazione
rallentata dal cattivo esempio dei paesi peccatori. Schaeuble,
che era cresciuto come il delfino di Kohl, non salì mai sul trono, ma
fu a sua volta rottamato dalla Merkel, che prese inizialmente il suo
posto come capogruppo in Parlamento. Ma è sopravvissuto alla pulizia
etnica della cancelliera senza mai rinunciare a rivendicare il ruolo di
maschio-alfa, tra umiliazioni e momenti di gloria.
Ma
è per lei che oggi si apre la partita della vita che, dopo tanti
errori, magari le consegnerà il ruolo di regina salvifica dell’Europa, o
forse segnerà l’inizio della fine del lungo regno, che la ha portata
fin qui a farsi una sorta di garante della stabilità del continente in
base alla solidità della moneta. L’ossessione germanica del risparmio,
praticata con caparbietà dalla cancelliera, rischia di uccidere l’euro e
di smontare l’Europa, come i fatti hanno ormai dimostrato.
Ma
se Angela riuscirà adesso a tenere dentro la Grecia sarà forse
ricordata non come la paladina di un’ottusa austerità massacra-popoli e
l’occhiuta vigilante sui reprobi, ma come la donna la cui politica ha
avuto successo in Germania (ma solo lì) e che oltre i tempi
supplementari ha ripreso per i capelli la Grecia, un paese assai
peccatore, ma i cui cittadini non meritano la macelleria sociale.
Se
andrà così, qualcuno dovrà pure affrontare di petto il fallimento della
politica economica, che ha portato 23 milioni di disoccupati, con nuove
politiche di crescita, archiviando il mantra esclusivo dell’austerità,
che sta pascendo tutti i populismi d’Europa. Per farlo occorre un nuovo
Kohl o un nuovo Brandt? Il mercato non sembra offrirne a dozzine. Non ci
resta perciò che confidare nella saggia creatività di Mario Draghi e
nell’ascendente che ha sulla (ex?) regina d’Europa.
in the eye of the hurricane
'We are in the eye of the hurricane' with Greece.
Lucinda Shen - businessinsider - Jul. 6, 2015
(http://uk.businessinsider.com/bill-gross-were-in-the-eye-of-the-hurricane-greece-debt-crisis-2015-7)
Janus Fund's Bill Gross phoned in to chat with Bloomberg Television
about the Greek-Eurozone crisis today— and the legendary bond investor
said the global financial situation is not as calm as markets suggest.
"It appears that we're in the eye of the hurricane. I do not believe that this situation really is calm," he said to hosts Erik Schatzker and Guy Johnson. "You're seeing basically central governments throwing everything they have at the markets and keeping them calm."
The Chinese have been propping up their stock
market, while the European Central Bank is putting massive support in
behind the scenes, said Gross.
Gross said he predicts a 70% to 80
%chance Greece will exit the Eurozone. And that would be the best case
scenario for the country.
The decision will depend on whether Germany is willing to concede that austerity "to the extent that they have enforced it in Greece, and to the extent that restructuring or debt write-offs" is a necessity, he said. And with several EU members vetting the decision, a definitive forecast will be hard to give.
"I think and I'm on the side of the
Greeks here," he said. "The Germans are being disingenuous with their
portion of the debt because they have had massive restructuring of their
own debt after World War I, then after World War II."
But Germany has shown no hint of starting a "Marshall Plan" for Greece — which means European Central Bank President Mario Draghi will be Greece's saving grace.
"I would
suggest that if European Central Bank President Mario Draghi doesn't at
some point provide additional funds, and if Greece does not pay the $3
billion, or euro dollar debt on July 20 or 21, then there is going to be significant problems within the system," Gross said. "The
$100 billion worth of funds extended to Greek banks through the ELA,
will have to be declared in default because the ECB cannot lend on
defaulted collateral."
6 lug 2015
oh my zeus !
![]() |
oh my zeus ... greece said not ! |
la signora merkel deve ora decidere (ed in fretta) se aiutare la grecia e scoprire il fianco dell'unione ad eventuali altre insolvenze o minacce di uscita dei paesi membri oppure tenere il punto e dichiarare il default ellenico e l'uscita dall'euro. vedremo se la signora ed i suoi accoliti fondamentalisti della finanza e dei bilanci si arrenderanno ai numeri o valuteranno le implicazioni geopolitiche:
1) la grecia è pronta ad abbracciare la russia aprendogli (dopo secoli di tentativi) lo sbocco sul mediterraneo creando non pochi turbamenti alla casa bianca e nella sede della nato. sbocco che ai russi servirebbe anche per un nuovo gasdotto che bypassi l'ucraina;
2) cina e stati uniti sono preoccupati per lo shock sulle valute che potrebbe derivare dall'uscita e sono pronti ad una azione massiccia che andrebbe oltre la moral suasion;
3) altri paesi, qualora l'uscita greca dovrebbe avere effetti positivi sulla crisi nazionale, sarebbero pronti a indire un referendum pro o contro l'euro: in italia si intravvedono margini di discussione tra grillo, salvini, meloni e la sinistra estrema.
riusciranno a condurre la fuererin merkel a più miti consigli ? sicuramente nessuno andrà a chiere l'opinione del contorsionista hollande ne' dell'inutile renzi ... ma come ha detto uno statista giorni fa "se l'europa non è in grado di risolvere il problema grecia da 200 miliardi come può pretendere di gestire un colosso da milioni di miliardi"?
L’Europa si è persa per strada
L’Europa si è persa per strada. Cina e Usa eviteranno il collasso dell’Europa
La Stampa del 6 luglio 2015 - intervista fatta a Romano Prodi da Fabio Martini
Alle
10 della sera, dopo aver seguito lo scrutinio, Romano Prodi è
tranchant: «Diciamo la verità, il risultato del referendum greco in
queste proporzioni non se lo aspettava nessuno. Non è più tempo di
rinvii, l’ora è adesso: la Grecia sta scoppiando e se l’Europa non trova
una soluzione, non è più credibile. Alla svelta si apra un tavolo per
un compromesso in Grecia, ma al tempo stesso l’Europa ne apra un altro,
più grande: abbandoni la dottrina di questi anni, perché altrimenti –
stiamo attenti. Se non diventa un’autorità federale l’Europa sarà fatta a
pezzi dagli Stati”
“Cina e
Usa eviteranno il collasso dell’Europa”, dice l’ex presidente della
Commissione Europea all’indomani del referendum di Atene indetto da
Alexis Tsipras che ha visto prevalere il No all’accordo con i creditori
europei con buon margine sul Sì: “Diciamo la verità, il risultato del
referendum greco in queste proporzioni non se lo aspettava nessuno. Non è
più tempo di rinvii, l’ora è adesso: la Grecia sta scoppiando e se
l’Europa non trova una soluzione, non è più credibile. Alla svelta si
apra un tavolo per un compromesso in Grecia, ma al tempo stesso l’Europa
ne apra un altro, più grande: abbandoni la dottrina di questi anni,
perché altrimenti – stiamo attenti – altri casi-Grecia si susseguiranno
fino alla distruzione del disegno europeo”, dice l’ex presidente del
Consiglio italiano, intervistato da Fabio Martini sulla Stampa.
Ora la
palla, dice Prodi, torna all’Europa che però sta dimostrando di non
essere in grado di gestire una crisi interna, per quanto periferica e
dall’impatto teoricamente non sistemico. Secondo l’ex presidente della
Commissione Europea, dovranno entrare in gioco le potenze mondiali che
impediranno un collasso dell’Eurozona.
D. Dopo l’avventura greca, l’Europa potrà essere la stessa?
«No,
non potrà essere la stessa, ma a salvare l’Europa, una volta ancora,
sarà una forza esterna che ci costringerà ad un compromesso».
D. Gli Stati Uniti?
«Gli
Usa e la Cina temono entrambi un evento deflagrante. Hanno paura che
uno sfaldamento progressivo dell’euro provochi una nuova tempesta in
tutto il sistema economico e politico mondiale. Ancora una volta, come è
accaduto in Iraq, in Ucraina e in altri scenari, l’Europa vedrà
condizionate le sue decisioni da spinte esterne: americani e cinesi
faranno di tutto per salvare l’euro. Ma sarà l’ulteriore dimostrazione
che l’Europa ha perso la sovranità su se stessa»
D. Lei ha avuto di recente incontri al massimo livello in Cina: sono davvero così preoccupati anche loro?
«Sì
ed è una preoccupazione che ho riscontrato in tutti gli incontri
ufficiali che ho avuto. Loro, proponendosi come potenza ascendente e pur
restando affascinati dagli Stati Uniti, sono interessati alla
formazione di contrappesi al dollaro e sono convinti che l’euro sia di
aiuto nel loro cammino».
Quel che
colpisce Prodi è la nota mancanza di unità politica del continente
europeo; unità grazie alla quale la crisi di Atene, dice l’ex leader
dell’Ulivo, la crisi greca probabilmente sarebbe stata evitata.
D. Le premesse della crisi greca si consumarono durante la sua presidenza della Commissione europea?
«Ricordo
la notte nella quale chiesi a Francia e Germania di rispettare i
parametri e loro risposero no, accampando le loro prerogative nazionali.
E quando dissi che sarebbe stato utile istituire una sorta di Corte dei
Conti europea risposero che era una spesa inutile. La Grecia è entrata
nell’euro perché ha potuto ingannare vergognosamente sui dati reali
della propria economia».
D. Morale di quella storia?
«Se
ci fosse stata una forte autorità federale, probabilmente Atene non
sarebbe mai entrata nell’unione monetaria, o sarebbe entrata ad altre
condizioni. Invece noi non abbiamo voluto un’autorità federale. Abbiamo
delegato ogni potere ai leader nazionali, che sono ostaggi dei loro
problemi di politica interna».
D.
Lei in tempi non sospetti parlò di stupidità dei parametri stabiliti
una volta per tutte a Maastricht: è giunto il tempo di cambiarli?
«Quando
li definii stupidi, in tanti mi saltarono addosso, ora ricevo continui
riconoscimenti internazionali per quella affermazione. Ma ricordo con
piacere quel che mi disse allora Helmut Kohl: dovresti ricordare che
Roma non è stata fatta in un giorno, ora consolidiamo l’euro. Un grande
leader che stava dentro un disegno politico»
Ora la
palla, dice Prodi, è di nuovo all’Europa, e in particolare al presidente
francese François Hollande: domani a Parigi si terrà il bilaterale
franco tedesco che potrebbe sbloccare la situazione.
D.
Oltre a restituire un’Europa impotente, non trova che in questa
stagione abbiano assunto un peso sproporzionato istituzioni non
politiche?
«Certamente
sì. Che cosa c’entra la troika in questa faccenda? Che cosa c’entra il
Fondo monetario internazionale che interviene nella comunità più ricca
del mondo, quale è ancora l’Europa? Decisivo è stato il ruolo svolto per
evitare il disastro dalla Bce, che però non ha un ruolo politico»
D. La settimana che ha preceduto il referendum ha mandato in scena l’impotenza europea?
«La
settimana che abbiamo alle spalle è significativa, perché, appena il
presidente francese Hollande ha accennato ad una possibile trattativa
allo scopo di sdrammatizzare il referendum, i tedeschi hanno concluso
che non era il caso di parlare con i greci se non dopo i risultati. A
quel punto nessun altro leader ha più aperto bocca»
5 lug 2015
giro del mondo in poche notizie
referendum in grecia per dire 'sì' oppure
'no' all'europa. varufakis smentisce la notizia del financial times su un prelievo forzoso del 30% sui
depositi di oltre 8.000 euro.
romano prodi: "... l'europa ... messo a rischio dagli errori, della divisione e della disgregazione ... mancanza di una visione strategica, non capire la
storia, credere che il mondo sia diverso da quello che è ... manchiamo di una leadership in grado di far operare insieme i
popoli europei dimenticando le divisioni nazionali".
entra
in vigore in spagna la 'ley mordaza' (legge bavaglio): vietate proteste
e manifestazioni pubbliche, registrare e diffondere video sulla
polizia. tutto varato dal governo rajoy dopo le misure economiche: non
import se vivi in strada, l'importante che non ci manifesti! l'onu ha
chiesto ufficialmente alla spagna di ritirare la legge.
la
borsa di shanghai (cina) ha perso il 30% dal 12 giugno a causa di una
bolla finanziaria che ha drogato i prezzi delle azioni oltre i valori di
bilancio delle aziende. il governo cinese è intervenuto tagliando
i tassi d’interesse, sospendendo le ipo, permettendo ai fondi pensione
di comprare azioni e facendo utilizzare anche gli immobili come garanzia
per i prestiti con il rischio che se non funzionasse le persone
perderanno parte della pensione e la casa data in garanzia.
gli
operatori di telefonia mobile italiana (tim, vodafone e wind) faranno
l'addebito per le offerte ricaricabili ogni 4 settimane anzichè il mese
successivo. significa che, essendoci 52 settimane in un anno, ogni sim
ricaricabile avrà 13 addebiti del piano scelto anzichè 12 come i mesi in
un anno: un aumento dell' 8%.
il cile ha vinto la copa america del 2015 contro l'argentina di messi e higuain. la pulce ha dimostrato ancora che fuori da barcellona torna ad essere un giocatore normale lontano anni luce da diego armando maradona.
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