30 dic 2011

benetton vince sempre

crisi o non-crisi, destra o sinistra, governi politici o tecnici mai benetton vincono sempre.
dal primo di gennaio le concessionarie autostradali aumenteranno le tariffe tra 3,5% e il 5%.
i pedaggi autostradali vengono aumentati ogni anno secondo la formula del 'price cap' ovvero il 70% del tasso d'inflazione programmata aggiustato per gli investimenti effettuati (rispetto a quelli concordati con l'anas l'anno precedente), il traffico previsto e della qualità del servizio (ma chi stabilisce la qualità?). inoltre nessuno va a fare le pulci sui mancati investimenti ... è passato inosservato l'intervento, nel maggio scorso, del governatore della banca d'italia mario draghi ricordò che disse: 'a oggi sono stati completati poco più del 60% degli ampliamenti concordati nel 1997 tra anas e la principale concessionaria autostradale e meno del tre per cento di quelli decisi nel programma del 2004, il programma più recente, quello del 2008, è ancora in fase di studio'.
de-facto il principio che fece nascere le concessioni negli anni '50, secondo cui gli investimenti per le autostrade sarebbero stati finanziati dai pedaggi, è stato prima modificato dall'iri che doveva finanziarsi e poi mantenuto dai benetton che hanno visto il loro capitale quadruplicare in cinque anni! e le tariffe dal 2000 (anno della privatizzazione di autostrade) ad ottobre 2011 sono aumentate del +49,1% contro un aumento del 27,1% dell'inflazione ... e, a parte la quarta corsia tra bergamo e milano, non mi sembra che ci siano stati questi grandi investimenti!!

25 dic 2011

when the shit hits the fan ...

"when the shit hits the fan, it's better if you run"

banks struggle with euro contingencies
(by sara schaefer munoz; the wall street journal - sat december 24 2011)
london — as the euro-zone debt crisis intensified in recent months, at least two global banks took steps to install back-up technology systems that could handle trades in old european currencies like drachmas, escudos and lire.
that, the banks quickly found, is not so easy in a financial world that is trying to both exhibit confidence in the ailing euro and—just in case—plan for its possible demise.
technology managers at the banks contacted swift, the belgium-based consortium that manages the network used in financial transactions, said people familiar with the matter. the banks wanted swift's technology support and the currency codes that would be necessary to set up the backup systems.
but swift declined to provide some information for such contingency planning, including whether old codes could be used in the system, said the people familiar with the matter.
that is partly because officials there feared that releasing the information could fuel further doubts and instability in the euro zone, these people said.
it is a relatively minor setback for banks, as they look at everything from loan agreements to the safety of their branch staff in the event of one country's withdrawal from the euro currency.
but it illustrates the road blocks that politicians, banks and companies in europe face as they attempt to simultaneously prepare for a euro-zone break up while assuaging market fears.
"as soon as you start contingency planning . . . it can become a foregone conclusion," said alastair newton, senior political analyst at nomura plc. "but if things go wrong and you don't have plans in place, you're in trouble."
such planning comes as the idea of euro-zone break-up is still frowned upon in many corners.
european central bank president mario draghi this past week said that such speculation about the euro's demise is "morbid."
nevertheless, governments, finance firms and corporations have been quietly stepping up plans in the past several weeks to prepare for a worst-case scenario.
the financial services authority, the u.k.'s bank watchdog, has sent letters to the country's major banks asking for updates on their level of preparedness, and a similar dialogue has begun between banks and regulators in the u.s. in recent weeks, said the people familiar with the matter.
the u.k. foreign office has begun making contingency plans to evacuate u.k. residents from spain and portugal in the case of bank meltdowns in those countries, said a person familiar with the matter. in a sign of concern over stirring panic, a spokesman was tight-lipped about details apart to say that office is always preparing for all types of scenarios.
in another sign of escalating fears, some corporate firms with operations in greece and elsewhere in southern europe have begun transferring their cash out of greece on almost a daily basis—compared to the normal two-week interval—as a precaution against a sudden loss in value if currencies are revived, said a banker familiar with the companies' transactions.
prepping their systems to handle codes for old european of currencies is one way banks are taking steps to buffer themselves against major business disruptions if any country suddenly leaves the euro zone.
currencies have three letter codes—such as usd for u.s. dollars—that banks use in a wide range of financial transactions, from complex investment-banking trades to the basic transfer of money. the codes are set by the geneva-based international standards organization, and used by swift, which is a co-operative company that formats and sends payment orders for some 10,000 firms in more than 200 countries.
one question banks have, and have not been able to clarify, is whether codes for now-defunct currencies, such as grd for the greek drachma, will be valid in the current swift system.
a swift spokesman said the company is ready to take whatever actions are required to maintain normal operations, but that "it is not appropriate this time for swift to comment on issues specifically associated with the euro zone."
if a new currency emerges, it is handled by a maintenance agency affiliated with the international standards organization. a spokesman for that agency, six interbank clearing ltd., said the agency has several projects looking at "dire scenarios" but the contingency plans for such scenarios have so far remained confidential.
once a bank knows what the code is, it is relatively simple to set up a program for that new currency, according to technology experts. the bank must then tweak its infrastructure for expected volume and ensure data for counter-party banks are correct. systems must then be modified and tested, said a technology executive at a bank in london, a process which takes one to two weeks.

11 dic 2011

ultime notizie ...

dei ricercatori olandesi hanno prodotto un virus, variante dell'influenza aviaria, che può uccidere la metà della popolazione mondiale.

l'ente spaziale americano nasa ha lanciato un'allarme: una tempesta solare minaccia di 'spegnere' ogni apparecchiatura elettrica sulla terra nel 2012, come già fece nel 1859.

avvistato un ufo a chimbote (perù). questo avvistamento segue quello a lyrac (francia) di qualche tempo fa e quello in germania di venti giorni fa.

il direttore dell'agenzia delle entrate befera sa come scovare gli evasori: basta segreti su conti e patrimoni.

8 dic 2011

il decreto petrolini

"la manovracadabra dei bocconiani stimola alcuni punti interrogativi poco sobri, di cui mi scuso anticipatamente.
- quante lauree in originalità economica bisogna prendere per avere l’ideona di tappare i buchi dello stato aumentando la benzina?
- perché in tutto il mondo i diritti televisivi costano miliardi, mentre in italia le frequenze sono come i biglietti dei vip: omaggio?
- a quale titolo il bar di un oratorio continua a non pagare l'ici? Forse distribuisce cocacola santa?
- come mai neppure i bocconiani ci permetteranno di scaricare la fattura dell’idraulico, affinché noi ci si senta finalmente motivati a pretenderla?
- la vecchina che va nella sede più vicina del sindacato a lamentarsi che le hanno congelato la pensione e raddoppiato l'imposta sulla casa, è al corrente che per quella sede il sindacato non pagaun euro d’ici?
- l’europa ci ha chiesto di alzare l’età pensionabile e noi lo abbiamo fatto. Però l’europa ci ha anche chiesto di ridurre i privilegi di tutte le caste: perché non lo abbiamo fatto?
- un tetto di 5000 euro alle pensioni d’oro di politici e alti funzionari pubblici quante pensioni di piombo avrebbe permesso di salvare?
com’è che diceva il padre di tutti i fiorelli, ettore petrolini? ecco, qui almeno ho la risposta: «bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. hanno poco, ma sono in tanti»". -  (buongiorno di massimo gramellini, la stampa - 08.12.2011)

7 dic 2011

ritorno al futuro

"gli stupidi dicono che imparano dall'esperienza, io preferisco imparare dall'esperienza degli altri". (otto von bismarck)
manovra = tasse (casa + iva + benzina) + tagli (pensioni + enti locali).
un'equazione semplicissima, così semplice che ricorda quelle dei governi andreotti degli anni '70. insomma: una manovra da prima repubblica, ma purtroppo necessaria per limiti di tempo.
il premier monti lo ha spiegato fin troppo chiaramente: 'il tempo è poco e il margine di flessibilità pochissimo ... c'era il rischio che lo stato non potesse più pagare gli stipendi ... guardando l'andamento dello spread si poteva vedere la grecia a tre mesi di distanza'.
la medicina per l'italia non può che essere amara perchè non ci si può 'cullare nell'illusione che si potesse andare avanti in questo modo' e la cura deve essere valida anche per il futuro 'perchè il mondo politico ha sempre caricato sulle spalle di chi ancora non era nato il peso di un enorme debito pubblico' pensando più agli interessi elettorali che alle nuove generazioni.
il governo ha de facto riportato gli italiani alla realtà e messo fine al ventennio 'champagne' di berlusconi, alle promesse di posti di lavoro, agli annunci di riforme fiscali, agli appelli all'ottimismo perchè il bilancio era forte e i ristoranti pieni ...
l'unico cruccio è che il rigore di monti mi ricorda tanto quello di prodi e dei suoi ministri: visco (soprannominato il vampiro da tremonti ... ma il tempo è stato galantuomo) e padoa schioppa (quello de 'le tasse sono belle'). mi resta il dubbio che se prodi non fosse stato disarcionato dagli interessi di partito ed elettorali (dei vari d'alema, bertinotti, mastella e veltroni) avrebbe potuto iniziare già dieci anni fa quel lavoro di risanamento che oggi siamo costretti a fare in un mese.

6 dic 2011

in-equità

"i pensieri dei giusti sono equità, i propositi degli empi sono frode". (Salomone)


le più belle (o brutte ... dipende dai punti di vista) battute degli ultimi giorni:
- mario monti: 'sacrifici distribuiti con equità' (se questa è la manovra, la poteva benissimo fare anche berlusconi ... e comunque la mia vicina continuerà a girare con il suo suv, con retina ed a carico dell'azienda del marito ...)
- il ministro del lavoro fornero che piange mentre annuncia i sacrifici per i pensionati (... come il coccodrillo dopo avere divorato la preda)
- manovra: torna l'ici sulla prima casa assieme alla rivalutazione delle rendite catastali del 60% (... ecco un bell'esempio di equità facile ed a buon mercato: tassare la casa dove si abita e se poi sei un lavoratore dipendente, un pensionato o un disoccupato ... beh sono solo cazzi tuoi!)
- manovra: si andrà in pensione a 67 anni (come in germania ... peccato non avere potuto avere prima anche il salario allo stesso livello dei tedeschi!)
- manovra: tassa sul lusso (un sacrificio per ricchi ed evasori, per tutti gli altri ... il lusso di arrivare a fine mese)
- manovra: lotta all'evasione (wops, si sono dimenticati!!!)
- niccolò ghedini: 'qualora ci sia l'interesse generale a essere informati non c'è segreto e il diritto di cronaca prevale sull'aspetto penale' (... e quindi berlusconi e 'il giornale' sarebbero scagionati per la pubblicazione della telefonata tra fassino e consorte sull'unipol. ma è lo stesso ghedini che fino a due settimane fa si batteva per la legge contro le intercettazioni e la loro pubblicazione?)
- umberto bossi: 'seccessione, in una macroregione che comprenderà la padania, la svizzera, l'austria, la baviera e la savoia' (pare che svizzeri, austriaci,bavaresi e savoiardi stiano già mobilitandosi per accogliere l'umberto, il figlio trota e tutta la compagnia di giro leghista come meglio meritano ... a calci in culo!)

3 dic 2011

gli uomini non cambiano

"la costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità". (marcel proust)


'change is ...' sarà il refrain della prossima campagna elettorale di obama ed anche noi italiani desidereremmo poterlo dire. il nostro motto sarà purtroppo il solito 'nuovo che avanza' e le notizie recenti sono qui a provarlo!
- monti ha confermato che martedì prossimo andrà da bruno vespa a 'spiegare la manovra' agli italiani ... sarà tecnico ma pure paraculo!
- la manovra finanziaria che toccherebbe pensioni (alzata nuovamente l'età contributiva), case (ritorna l'ici), iva (dal 21 al 23%), sanità (nuovi tagli e nuovi tickets) e irpef (redditi sopra i 55mila euro) sfiorando appena la lotta all'evasione (la soglia per pagamenti cash sarà forse abbassata a 500 euro) ed all'elusione (ed il vostro vicino artigiano potrà continuare a guidare il suo mega suv da 100 mila euro provvisto di retina e quindi scaricabile dalle tasse), dimenticandosi delle rendite finanziarie (tassate al 20% anzichè all'aliquota irpef) e delle società di comodo (specialmente in qualche paradiso fiscale estero)!
- banche e assicurazioni che riescono a sfruttare l'ennesima legge che gli permette di pagare meno tasse, evitare ingenti perdite in bilancio e poter quindi pagare lauti premi aziendali ai top managers. tutto grazie all'affrancamento dell'avviamento; in pratica chi ha comprato aziende o banche negli anni del boom (1998-2001) pagando prezzi fuori da ogni logica industriale (per esempio 100) ed oggi si è accorto che il valore reale di quella azienda è magari solo una frazione di quanto pagato (es. 20), può chiedere all'erario di pagare subito il 16% del valore da svalutare (quindi 12,8) in cambio del diritto a sottrarre in 10 anni la perdita di valore dalle tasse (quindi 8 all'anno per 10 anni). nel caso fosse una banca ad avvalersi di questo diritto, pagherebbe 12,8 oggi per poi avere una detrazione totale di 25,7 nei 10 anni a venire (32,15% di ires + irap sulla svalutazione). e grazie a questo escamotage, può magicamente cancellare la perdita derivante dalla svalutazione dal suo bilancio senza dovere mettere mano al portafolgi (cioè aumento di capitale o debito) e ritrovarsi anzi con un utile aggiuntivo per i prossimi anni per la gioia dei maxi bonus degli amministratori ...
- l'antitrust re-inizia l'indagine su alitalia e sull'abuso di posizione dominante (98% dei passeggeri aerei) nella tratta milano - roma. in pratica è scaduta la moratoria di tre anni concessa dal governo berlusconi ai 'patrioti', che salvarono alitalia dalla bancarotta nel 2008, guidati dall'allora ad di intesa sanpaolo corrado passera. lo stesso passera che oggi, da ministro dei trasporti, dovrebbe intervenire per evitare situazioni di monopolio. sembra però che le regole siano già state cambiate: l'antitrust valuterà il grado di concorrenza calcolando tutte le modalità di trasporto; verranno quindi sommati tutti i passeggeri degli aerei (35% del totale) con quelli dei treni (55%) e quelli delle autostrade (10%) ... per scoprire così che alitalia è penalizzata?
da morire dal ridere ...

1 dic 2011

à la guerre comme à la guerre

"the world is much better off without saddam hussein" (george w.bush 2009)

l'europa è di questi tempi concentrata sulla crisi dell'euro e sulle misure che mms (merkel, monti e sarkò) prenderanno. l'attenzione degli stati uniti è nel frattempo divisa tra crisi economica e primarie del partito repubblicano. purtroppo, i problemi che assillano il resto del mondo, pur essendo altrettanto gravi, sembra che interessino poche persone (ma buone).
innanzitutto sembra che la guerra sia quasi imminente contro l'iran: israele ha già dichiarato di essere pronta all'attacco, fonti di intelligence sostengono che le esplosione negli impianti missilistici o nucleari iraniani siano dovuti ad azioni di sabotaggio del mossad e degli altri servizi occidentali. l'iran ha già iniziato le ritorsioni con l'espulsione dell'ambasciatore britannico che è stata seguita dall'assalto 'pilotato' degli studenti iraniani all'ambasciata inglese. la risposta dell'occidente non si è fatta attendere: l'europa e  gli stati uniti hanno chiesto immediatamente l'embargo totale sul petrolio iraniano, dimenticando (?) che potrebbe causare un altro shock sul prezzo del greggio (ci mancherebbe solo questa per l'economia mondiale ... ma farebbe certo molto comodo alla lobby dei petrolieri!) e metterebbe in seria difficoltà paesi come l'italia che importa attualmente il 13% del petrolio dall'iran!
e mentre gli stati uniti e l'europa vedono la prospettiva di medio-lungo termine di mettere le mani sul petrolio iraniano, c'è la turchia che continua a premere affinchè l'europa e la nato le diano una mano a conquistare la siria magari con l'aiuto di israele che potrebbe così conquistare nuovi territori dove confinare la parte islamica dei suoi abitanti.
intanto le cose non sembrano andare per il meglio nei paesi liberati: la tunisia è finita nelle mani del partito di ispirazione islamica ed anche l'egitto potrebbero precipitare nelle prossime ore dalla padella (moubarak) alla brace (fratelli musulmani) ... ma l'importante è che il petrolio libico rimanga nelle salde mani degli stati uniti, della francia e della gran bretagna!